Temperature elevatissime per lunghi periodi e siccità prolungata durante l’estate obbligano a cambiare, se non si dispone di acqua in quantità, le piante da coltivare nei balconi, terrazzi e giardini, ma abbiamo la soluzione giusta per voi: i “mesembriantemi”. Sono piante succulente che hanno veramente poca sete, anche in vaso, e fioriscono per tanti mesi di fila, assicurando uno spettacolo lunghissimo a fronte di poco impegno e tanta ecosostenibilità. In questo periodo la Floricoltura ne ha un grande assortimento, di tutti i colori, proprio perché sono piante “emergenti” che rappresentano il presente e il futuro del giardinaggio in Italia.
Perché “mesembriantemi”
Chiariamo subito la denominazione: “mesembriantemi” non sarebbe il termine corretto, perché il genere Mesembrianthemum non offre – attualmente – piante coltivate, ma solo spontanee, es. Mesembrianthemum cristallinum. Tuttavia, questo è il nome comune con cui le specie appartenenti alla stessa famiglia, le Aizoacee (ex Mesembriantemacee), sono conosciute. Tuttavia i generi coltivati, che potete trovare nei Centri Giardinaggio, sono altri: Delosperma, Lampranthus, Oscularia, Drosanthemum, Aptenia, Carpobrotus, Braunsia… Declinati in numerose varietà, che cambiano per colore dei fiori e delle foglie.
Un altro nome comune per i “mesembriantemi” è “amanti del sole”. Il perché è presto svelato: tutti i fiori delle Aizoacee si aprono quando vengono baciati dai raggi solari e si chiudono appena questi se ne vanno. Non troverete mai un fiore aperto con cielo nuvoloso o di notte, mentre saranno tutti spalancati in un mezzogiorno di sole (ergo, se siete nottambuli, non sono le piante per voi!). E una nota nomenclaturale: “amanti del sole” è anche il nome comune delle portulacche (Portulaca), che però non sono Aizoacee (sono Portulacacee) e i cui fiori durano mezza giornata, dalle 9 alle 15.
Quali “mesembriantemi” scegliere
Dal punto di vista botanico i “mesembriantemi” sono Aizoacee perenni caratterizzate da rami più o meno allungati coperti di foglie carnose, succulente, spesso di forma triangolare o “aghiformi”, cioè strette, nelle quali immagazzinano l’acqua. Questo spiega perché ne richiedano molto poca con le annaffiature. Attenzione al momento dell’acquisto: quelli che hanno la fioritura più spettacolare, con fiori arancioni, gialli o fucsia simili a margherite di 5 cm di diametro, sono i Lampranthus, il cui rovescio della medaglia è che la fioritura spettacolare dura da marzo a giugno.
Per una fioritura da marzo a ottobre, meno fenomenale perché i fiori sono sempre più piccoli, es. fra 0,2 e 3 cm, dovete puntare su tutti gli altri generi, che però offrono anche altri colori, come il bianco, il rosa, il rosso.
I mesembriantemi necessitano del pieno sole (reggono però la mezz’ombra) e resistono fino a 5 °C, con l’eccezione dei Delosperma (Delosperma cooperi) che tollerano perfino la neve e si adattano benissimo al clima trentino: a parte quest’ultimo, quindi, non si prestano alla coltivazione in piena terra. La buona notizia, però, è che tutti i “mesembriantemi” vengono benissimo anche in vaso, e quelli dai rami ricadenti sono perfetti per i basket da appendere o da porre in cima a colonnine e mensole. Rinvasateli subito dopo l’acquisto in un paio di misure in più, con un dito di ghiaia grossa sul fondo e terriccio per piante da fiore, aumentando di una misura ogni anno in marzo. Anche nelle estati più calde, è sufficiente una buona annaffiatura a settimana: potrebbero resistere anche 2 mesi senz’acqua, e 4 mesi d’inverno (quindi durante le vostre vacanze non serve che qualcuno li annaffi)! Più ecosostenibili di così…
Coprendoli con uno o due teli di non tessuto, tutte le specie possono resistere in esterni ovunque anche d’inverno, tranne che sulle Alpi dove i vasi vanno protetti in una cantina luminosa. A fine febbraio potete tagliare tutti i rami attorno al bordo del vaso: riutilizzate i tralci per fare talee, mentre la pianta madre produrrà velocemente nuovi rametti fioriti. Un po’ di concime granulare per piante fiorite li aiuterà in aprile per il resto della stagione.