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Che cos’è il Bacillus thuringiensis?

giovedì 2 maggio 2024

Per liberarvi della farfallina del geranio o della piralide del bosso o della cavolaia o della processionaria (o anche delle zanzare), utilizzate il Bacillus thuringiensis! È un batterio presente nel terreno, e dunque un organismo assolutamente naturale, ma molto efficace contro tutti i Lepidotteri, cioè le larve di farfalle nocive, e anche contro le zanzare. Qui vi raccontiamo come impiegarlo con efficacia.

Tutti i bersagli

Quando il batterio si trova in un ambiente a lui sfavorevole, produce una forma resistente che si chiama “spora” e, contemporaneamente, crea anche un cristallo proteico ad azione insetticida. Il B. thuringiensis è appunto costituito da spora e cristalli, che vengono irrorati sulle piante perché agiscono contro le larve di Lepidotteri: defogliatori, minatrici, nottue, Tuta absoluta, cavolaia, vanessa del cardo, piralide del mais e del bosso, tortrici, ifantria, tignole, processionaria, limantria, stilpnozia. La sottospecie kurstaki è attiva anche contro le larve di dorifora; la ssp. aizawai è più efficace contro le nottue.

Come si usa il Bacillus thuringiensis

Il prodotto viene venduto in cristalli pulverulenti contenuti in un flacone o in una bustina plastificata. Sciogliete la dose come indicato in etichetta nell’acqua (non acida, perché potrebbe inattivare il batterio), miscelate bene e distribuite con una normale pompa da irrorazione (in terrazzo anche con un vaporizzatore) bagnando bene tutta la vegetazione.

Attenzione al momento della giornata in cui preparare la soluzione e distribuirla: il prodotto è fotolabile, cioè viene alterato dalla presenza di luce (e di calore). Quindi preparazione e trattamento vanno eseguiti verso sera, per dar modo di completare l’azione entro le luci dell’alba seguente. Se dovesse piovere in nottata, ripetete la sera successiva. Attenzione n. 2: agisce solamente a temperature superiori ai 15 °C.

Innocuo per animali e ambiente

Irrorando le piante colpite dai parassiti, le spore si depositano sul fogliame. Quando i bruchi o le larve si alimentano, ingeriscono foglia, spore e cristalli che, all’interno dell’insetto, sviluppano tossine letali entro un massimo di 4 giorni. Identica sorte subiscono le larve di zanzara che si nutrono delle spore disciolte nell’acqua stagnante. Le tossine non si sviluppano all’interno di animali superiori come i pesci o gli anfibi e via a salire nella scala evolutiva.

Essendo efficace solo contro le larve, dovete capire qual è il momento migliore per l’irrorazione, quello cioè in cui si ha la maggior popolazione di bruchi del parassita. Se rimanessero numerosi adulti, dopo il primo intervento, ripetetelo dopo 5-7 giorni. Il tempo di carenza, a seconda dei formulati commerciali, è in genere di 3 giorni.

Ampiamente utilizzato nell’agricoltura biologica professionale perché è uno dei pochissimi insetticidi consentiti ed efficaci, il Bacillus thuringiensis non è tossico verso alcun tipo di animale fuorché quelli bersaglio (Lepidotteri e zanzare), né verso l’ambiente.

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