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Hippeastrum, il bulbo gigante

lunedì 2 dicembre 2024

Lo chiamiamo tutti amarillis, ma in realtà il grosso bulbo in vendita soprattutto da ottobre a Natale è un ippeastro (Hippeastrum). L’equivoco nasce dal fatto che, sino a qualche decennio fa, esisteva un unico genere Amaryllis all’interno del quale rientrava il sottotipo Hippeastrum. Oggi, il primo genere è stato sfrondato degli “intrusi”, comprendendo la specie più diffusa, Amaryllis belladonna, e poche altre, ed è adatto alla coltivazione in piena terra in zone miti, mentre l’ippeastro da vaso è stato nobilitato al rango di genere a sé stante.

L’Amaryllis raramente si trova in vendita in vaso, molto più facilmente come bulbo in settembre-ottobre, anche perché non viene forzato e dunque fiorisce spontaneamente in estate. Viceversa l’Hippeastrum viene venduto sia come bulbo sia come vaso, specialmente in novembre-dicembre, con lo stelo fiorale già formato e spesso pronto ad aprire i grandi bocci.

Se partite dal bulbo di Hippeastrum

Anche in dicembre potete trovare nel vostro Centro di Giardinaggio i panciuti bulbi di Hippeastrum. Ovviamente non fioriranno per Natale: servono circa 60 giorni dall’invaso alla fioritura, e ve li godrete per Carnevale!

Mettete il bulbo in un vaso di diametro doppio rispetto a quello del bulbo, e comunque mai inferiore a 18 cm. Dategli un buon terriccio universale con 2 cm di argilla espansa sul fondo del vaso. Non interrate completamente il bulbo (il cui apice deve essere rivolto in alto), perché deve sporgere per almeno un terzo o metà sopra il terriccio. Interrate invece bene le radici. Inserite un tutore lungo il bordo del vaso: servirà per legare il grosso gambo che porta i fiori, il cui peso potrebbe sbilanciare il vaso. Ponete il vaso in una stanza luminosa, senza sole diretto, fra 18 e 24 °C. Annaffiate bene per facilitare il risveglio e poi attendete che il bulbo emetta qualcosa di verde: o la punta delle foglie, o la punta dello stelo fiorale, per annaffiare di nuovo, sempre su terriccio ben asciutto. Indicativamente, date un bicchiere d’acqua ogni 7 giorni circa. Non serve concimazione, che va rimandata a dopo la fine della fioritura. Legate morbidamente lo stelo fiorale al tutore appena si è sviluppato e prima che i bocci si aprano.

Se partite dal vaso giĂ  pronto

Nei Centri Giardinaggio trovate Hippeastrum già invasati in diversi stadi di sviluppo: con il solo bulbo, con l’abbozzo di stelo fiorale o con lo stelo già sviluppato e portante all’apice già i boccioloni di cui s’intravvede il colore dei fiori. Nel primo stadio di sviluppo passeranno circa 45 giorni prima di avere la fioritura, nel secondo 15-20 e nel terzo 4-5 giorni. La fioritura di ogni stelo dura una decina di giorni.

Fate molta attenzione nel trasporto a casa, se lo stelo è già alto: potrebbe spezzarsi con un urto improvviso! E appena arrivati a destinazione ponete subito un tutore, alto almeno 60 cm, nel terriccio del vaso, a cui legare lo stelo per evitare che la pianta si ribalti.

Poi trattatelo come descritto sopra. Eliminate i singoli fiori man mano che appassiscono e l’intero stelo tagliandolo alla base quando tutte le corolle sono ormai finite. Aspettate a mettere a riposo la pianta: normalmente il secondo stelo a questo punto si è già fatto vedere, ma a volte passano 7-10 giorni prima che la “linguetta” del successivo stelo appaia. Se invece si stanno sviluppando solo foglie, riconoscibili come “linguette” sottilissime, non carnose, lo spettacolo è purtroppo giunto al termine e la pianta va predisposta alla fine coltivazione per questa stagione.

Cosa fare dell’Hippeastrum dopo la fioritura

Quando la pianta ha emesso le foglie, non produrrà altri steli fiorali. Se non avete spazio per conservare la pianta, regalatela a chi può accoglierla. Altrimenti seguitela così per farla rifiorire nella primavera 2026: annaffiatela una volta a settimana con una dose di concime liquido per piante da fiore. Dall’inizio di aprile, spostate il vaso in esterni, al sole o mezz’ombra, sempre annaffiando e concimando fino a tutto settembre, dopodiché le concimazioni si interrompono e le annaffiature si diradano a due al mese. All’inizio di dicembre le foglie si seccheranno e andranno tagliate alla base, sospendendo le bagnature. Per rifiorire in primavera, il bulbo deve “sentire il freddo”, ossia passare almeno un mese con temperature inferiori a 10 °C (ma superiori a 0 °C) con terriccio asciutto.

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