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Tutta l’acqua da riutilizzare per irrigare

mercoledì 3 luglio 2024

Chissà se l’estate sarà siccitosa oppure continuerà piovosa e fin troppo sovrabbondante d’acqua come la primavera appena trascorsa? Non è dato, ovviamente sapere. Ma, indipendentemente dalla siccità, risparmiare acqua ormai dovrebbe essere una regola ben assimilata da tutti, nelle azioni quotidiane indispensabili (es. lavarsi i denti con il rubinetto chiuso) e in quelle meno frequenti, come può essere l’annaffiatura delle piante. Allora, se cucinare o lavarsi i denti presuppone necessariamente l’impiego di acqua potabile, bagnare l’orto o il giardino è fattibile anche con acqua di riciclo: ingegniamoci per riutilizzarne il più possibile.

9 modi per recuperare acqua

  1. Acqua dei sottovasi. Si dice sempre di svuotare il sottovaso dell’acqua non assorbita dalle radici dopo 10 minuti dall’annaffiatura: dimenticate il gesto di disperdere il residuo sul pavimento, e capovolgete il sottovaso nell’annaffiatoio o in una bacinella o in un bidoncino. Vale anche per la pioggia raccolta nei sottovasi.

  2. Acqua del mini-laghetto in tinozza. Chi ha un mini-pond sul terrazzo a volte deve svuotarlo per disparati motivi. Raccogliete l’acqua in bidoncini con cui riempirete poi gli annaffiatoi: le alghe sono altamente nutrienti per le piante.

  3. Acqua di lavaggio della moka. La macchinetta del caffè non si lava mai con il detersivo, ma con sola acqua ed eventuale paglietta di ferro. Fatelo su una bacinella per recuperare ogni giorno l’acqua di lavaggio. Sarà a pH subacido, quindi perfetta per annaffiare tutte le acidofile.

  4. Acqua di lavaggio dell’ortofrutta. Lavate verdura e frutta in una bacinella piena d’acqua, e raccogliete il liquido a fine lavaggio nell’annaffiatoio o in un bidone di raccolta. È acqua dell’acquedotto e contiene anche qualche minerale disciolto dall’ortofrutta lavata. Serve per balcone, terrazzo, giardino e orto.

  5. Acqua di lessatura delle verdure. Deve essere senza sale. Lasciatela raffreddare e poi versatela in una bacinella o bidoncino a parte: contiene sali minerali e altre sostanze (come le saponine) e tende quindi a fare schiuma e ad avere un odore intenso. Non può essere utilizzata pura, va sempre miscelata in rapporto 1:10 con altra acqua: ideale quella di condensa del condizionatore.

  6. Acqua del condizionatore. Versatela in una bacinella o bidoncino a parte, perché è demineralizzata e non va bene per le piante (tranne le carnivore): va miscelata in rapporto 1:5 con altra acqua di raccolta (se acqua di lessatura delle verdure il rapporto diventa 1:10). Se invece la utilizzate da sola, dovete poi concimare le piante con la dose massima in etichetta del prodotto.

  7. Acqua piovana nei secchi. Se avete balconi e terrazzi, quando piove mettete fuori tutti i secchi che avete in casa per raccogliere il prezioso liquido.

  8. Acqua piovana nei bidoni. In giardino servono invece bidoni capienti (ne trovate alcuni modelli nei Centri Giardinaggio), anche di riciclo purché ben lavati o comunque esenti da sostanze tossiche, e poi i raccordi per deviare l’acqua dalle grondaie al bidone, e un rubinetto nella parte bassa del bidone per riempire l’annaffiatoio. Funziona solo con l’annaffiatoio, non è possibile collegarvi un tubo da irrigazione perché manca la pressione sufficiente a inviare l’acqua (a meno che non si installi il bidone all’altezza di almeno 1,5 m d’altezza, e comunque la pressione rimarrà bassa).

  9. Acqua piovana nella cisterna. Se il giardino è medio-grande o grande, valutate seriamente l’ipotesi di installare una cisterna sotterranea, anche da 5000 o 10000 l o di più se c’è lo spazio, da riempire con acqua piovana dalle grondaie oppure con acqua d’acquedotto durante l’inverno. Serve una pompa per il prelievo dell’acqua, ed è possibile collegarla all’impianto d’irrigazione automatizzato. È una soluzione costosa e invasiva per i lavori da sostenere, ma è definitiva e vi permette di bypassare ogni problema idrico presente e futuro. L’installazione rientra fra le detrazioni del Bonus Verde, valido sino al 31-12-2024.

Non riutilizzate, invece, l’acqua di lessatura della pasta o del riso o il brodo vegetale se lo avete salato: il sale fa malissimo a tutte le piante, tranne le poche in grado di vivere in riva al mare sulla sabbia lambita dalle onde.

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